sabato 15 maggio 2010

Fantozzi e il ROI dei social media

Avrei voluto pubblicare questo post sul nuovo sito di Marketing Reloaded, ma siamo un po' in ritardo e vista la grande richiesta sul tema, penso sia il momento giusto.
Anche Giuliano nell'ambito del Social Media Tour tappa milanese, ha promesso una nostra riflessione in merito.
Molti di voi sanno della mia famosa affermazione sul tema al Social Innovation Camp//Food di Milano dello scorso 6 maggio in risposta alla domanda di Luca Sartoni.
Su FriendFeed la frase è stata ripresa, parafrandola e riprendendo un mito come Fantozzi, mettiamo quindi a confronto i due video e facciamo qualche riflessione:

Fantozzi

Roi dei social media
N.B. nel sottopancia vengo indicato erroneamente come "Osservatorio Multicanalità", preciso che la dichiarazione è mia e non è il pensiero ufficiale dell'Osservatorio Multicanalità

Ecco alcune domande e riflessioni che mi pongo:
1. Perchè ho avuto solo 42 minuti di applausi su Twitter mentre Fantozzi ben 92 in plenaria? Quale metrica dare quindi agli applausi nell'era della multicanalità?
2. Non è che io un quel momento (e anche ora) ho solo dato voce a tutti i Fantozzi dei social media in Italia, amplificandone solo il loro pensiero?
3. Fantozzi dopo la sparata ha avuto i suoi momenti di gloria ma poi ha pagato duramente pegno, cosa dobbiamo aspettarci quindi?
4. Basta utilizzare il turpiloquio per essere ben ripresi su Twitter, Facebook e Friendfeed? Beh i nuovi media non sono molto diversi dalla televisione quindi...

Per capire meglio il discorso vi lascio vi do appuntamento al prossimo post con una chicca di un direttore marketing di un importate retailer che ha capito come usare la multicanalità: lì metteremo a confronto Tafazzi ed un quadro ben appeso sulla parete.

Andrea Boaretto

6 commenti:

  1. Non credo che il successo e i 42 minuti di applausi su twitter siano dovuti al turpiloquio ma al punto 2, non se ne può più di queste misurazioni drogate.

    Mi sono espresso anche io su questo tema (cfr. http://internetmanagerblog.com/2010/05/10/come-misurare-il-roi-del-web-e-dei-social-media/e http://internetmanagerblog.com/2009/02/20/come-misurare-il-ritorno-dell%e2%80%99investimento-sui-social-media/), e penso che ci siano altri Fantozzi alla riscossa pronti a dire la loro...

    ;-)

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  2. Complimenti, ottimo intervento che spiega come le logiche del ROI non siano l'unico driver per il marketing! Piergoffredo Inzaina

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  3. me l'ero perso... ora sto applaudendo da 50 minuti e non accenno a smettere!

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  4. beh, in realtà bisognerebbe farsi dire da Accenture (sponsor di Idea360) cosa ne pensi del ROI dei Social Media, considerando che fa body rental, mark up sulle marchette che porta nelle grandi aziende e causa continui spin off dei relativi dipendenti

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  5. @ Gianluca Zarandonello: grazie per il link, avevo già letto i tuoi contributi sul tema
    @ Giovanni: con 50 minuti mi fai il pari con Fantozzi???
    @ Anonimo. Pubblico il tuo commento anche se non sopporto chi fa commenti anonimi attaccando un'azienda (se ti firmi è meglio per tutti)
    Mi piacerebbe che Accenture se vuole su questo spazio dia il suo contributo di valore sul tema dei risultati sui social media, sulla gestione interna del personale se proprio volete vi ospito anche qui ma eviterei...
    p.s. il sottoscritto ha partecipato gratuitamente al Camp in oggetto e non ha legami diretti di business (al momento) nè con Accenture nè con gli organizzatori

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  6. Personalmente credo che il turpiloquio (neanche poi tanto) fosse semplicemente un colore che ha fatto intendere la forza con cui esprimevi la tua obiezione. Una forza che ha sicuramente spinto la viralizzazione. Per quanto mi riguarda, l'ho girata perché ho vissuto sulla mia pelle di consulente quest'assurdità e, confesso, mi sono sentita molto confortata nella mia posizione, anche grazie a quella 'parolaccia'.
    E poi, i trucchetti giornalistici a volte non guastano!

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Open Marketing...in breve

A oltre cento anni dalla sua nascita, il marketing è oggetto di profonde trasformazioni.
Le decisioni d'acquisto di milioni di consumatori sono determinate oggi dall'interazione con molteplici fonti informative che coinvolgono, oltre ai canali classici come tv e carta stampata, internet, Mobile, Digital Out of Home.
Questi nuovi media, insieme ai social network, stanno radicalmente cambiando l’interazione tra l’impresa e il mercato. Le classiche ricerche di mercato, le tecniche di segmentazione, il marketing mix tradizionale (modello 4P) non riescono più a rappresentare la complessità dell’ambiente e non permettono alle aziende di cogliere tutte le opportunità offerte dallo sviluppo delle tecnologie.
Nasce così un nuovo paradigma, il cui obiettivo è la co-creazione di esperienze multicanale. Ascolto del mercato, coinvolgimento (a tutti i livelli della catena del valore), comunicazione contestuale, integrazione di tutti i punti di contatto entrano così a far parte dell’armamentario di marketing, dando vita a un modello operativo nuovo.
Ed è attorno a questi aspetti che si focalizza il libro - frutto del lavoro della scuola di Marketing del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano – fornendo alle imprese italiane un approccio completo che coinvolge tutte le unità organizzative – non solo il marketing – e tutti gli attori esterni che contribuiscono a creare l’esperienza del cliente.